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Il treno va…

 

 

Ti troverò là, al limitare della pensilina
In una panca che attende la fine dell’estate
La valigia tra le gambe
Un filo di fumo dalla tua bocca
Che si incrocia con l’odore acre
Delle rotaie surriscaldate.
Un’attesa come uno strepito di piccoli ricordi
Dove il vocio degli altri viaggiatori
Corrode la nostalgia,

l’altoparlante che gracchia di destinazioni inutili,
la tua che sembra non svelarsi mai
nell’aria fosca di pomeriggio inoltrato.


I facchini in gran fretta
Rossi in volto
Come cavalli attempati
Sfiniti dall’ultima corsa
Afferrano bagagli di gente sconosciuta
Destini che per un attimo si incrociano


Poi una voce annuncia
Che il tuo treno e’ in partenza al binario 6.
La tua panchina diventa vuota.
Una cicca per terra
Fumata fino al filtro con avidità
Dalla tua bocca annoiata.


Neppure le carezze dei nostri sogni
Prolungheranno all’infinito il tuo allontanarsi.
E dietro un finestrino
Già sorridi al tuo vicino di viaggio.

 

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