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IL MIO CANTO LIBERO

 

La settima luna 
Sciolta in un silenzio antico
In mille attimi a voi indecifrabili
Non posso comprendere 
Ma voglio gridare 
Con le mie ossa gelate
e le parole strappate

come in un mandala disordinato.

che io non temo più.


Via via altre lune
In un carillon di galassie
Nella laguna argentata dai pensieri notturni
E i racconti senza nè capo nè coda
Come stalattiti nel percorso della memoria.


Iperurania dalle architetture desolate
Entro contromano in questi codici
Azzerando secoli di storia
In un respiro di farfalla.

 

Un'eclissi mi sazia.

Nel conclave del Nulla
La compassione dei nostri sogni
Sulle nostre carni nude
Traccerà rette capricciose.

 

 

 

 

 

 

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